Ex - CAMBIARE LA SOCIETA', CAMBIANDO SE STESSI

21 marzo 2006

Il fiume

La mano tende,
ultimo confine rosso
casa e respiri,
poi occhi nel cosmo.
Libero.
Il corpo si bagna,
ultimo grembo verde lampo,
limbo estatico e una nota sull’orecchio,
le pietre cadono.
Chiasso.
Tumultuante acuto poi assente,
disinfezione sui ricordi, arriva un bianco
la morte mi assomiglia.
Vivo.
Raggi e spiriti
estirpano la mente dal nulla,
chiazze nere in corteccia.
Follia.
Corrente e svuota,
rapida fluisce pesante latente,
petto alla foce, senziente.
La Madre.
Alto disperde e sublime,
fuoriesce l’ultimo fiato disperso,
esistere ed etere.
Oceano.

7 Comments:

Blogger Cilions said...

ho letto più volte la tua poesia e ad ogni lettura mi ritornava all'orecchio il primo movimento della 5a di Mahler...

10:21 AM

 
Blogger Unknown said...

bellissimo! non la conosco, la cercherò senz'altro. Grazie!

10:46 AM

 
Anonymous Anonimo said...

Sei bravo,complimenti.Poi dici a me.
Io ormai sono schiavo delle parole.Sto cercando un modo per liberarmi.
Un caro saluto.
A presto
B4Tt1TO

7:52 PM

 
Anonymous Anonimo said...

Complimenti si.
Grazie per la visita, io tornerò.
s.

7:01 AM

 
Anonymous Anonimo said...

le luci ci sono eccome. sparse qua e là. come scuri bucati di una finestra. grazie. per l'invito e per tutto il resto.

7:33 PM

 
Blogger Unknown said...

Grazie bimbi per i 'omplimenti, davvero!

8:15 AM

 
Anonymous Anonimo said...

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1:29 AM

 

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