Il fiume
La mano tende,
ultimo confine rosso
casa e respiri,
poi occhi nel cosmo.
Libero.
Il corpo si bagna,
ultimo grembo verde lampo,
limbo estatico e una nota sull’orecchio,
le pietre cadono.
Chiasso.
Tumultuante acuto poi assente,
disinfezione sui ricordi, arriva un bianco
la morte mi assomiglia.
Vivo.
Raggi e spiriti
estirpano la mente dal nulla,
chiazze nere in corteccia.
Follia.
Corrente e svuota,
rapida fluisce pesante latente,
petto alla foce, senziente.
La Madre.
Alto disperde e sublime,
fuoriesce l’ultimo fiato disperso,
esistere ed etere.
Oceano.
7 Comments:
ho letto più volte la tua poesia e ad ogni lettura mi ritornava all'orecchio il primo movimento della 5a di Mahler...
10:21 AM
bellissimo! non la conosco, la cercherò senz'altro. Grazie!
10:46 AM
Sei bravo,complimenti.Poi dici a me.
Io ormai sono schiavo delle parole.Sto cercando un modo per liberarmi.
Un caro saluto.
A presto
B4Tt1TO
7:52 PM
Complimenti si.
Grazie per la visita, io tornerò.
s.
7:01 AM
le luci ci sono eccome. sparse qua e là. come scuri bucati di una finestra. grazie. per l'invito e per tutto il resto.
7:33 PM
Grazie bimbi per i 'omplimenti, davvero!
8:15 AM
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1:29 AM
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