Amo ergo sum
Qual è la legge fondamentale dell'amore?
«La rinuncia alla reciprocità. Per iniziare il processo dell'amore devo andare oltre me stesso. Devo iniziare ad amare senza essere sicuro che l'altro mi amerà»
Si può fare a meno dell'amore?
«Rinunciare a porsi la domanda "qualcuno mi ama?", rinunciare soprattutto alla possibilità di una risposta positiva, vuol dire rinunciare all'umano in sé»
L'esperienza piena dell'amore dove avviene?
«Amore significa eternità. Oppure la durata di una vita, che è la stessa cosa nella dimensione umana. Il fenomeno erotico implica questa totalità»
L'uomo è capace di questa totalità?
«Sarebbe più terribile che fossimo capaci di realizzare tutte le cose di cui abbiamo bisogno. Che fossimo inclusi in una totalità perfetta, già attuata. L'amore è l'apertura del nostro orizzonte infinito»
Perché ci fa così paura l'amore?
«Forse perché non abbiamo il coraggio del nostro desiderio. Tutto ci ricorda che la sicurezza è importante. Che è più importante del coraggio d'amare. Ma chi rinuncia all'amore, per paura dell'incertezza, poi odierà se stesso perché saprà chiaramente di aver rinunciato alla forza più profonda e più autentica, il desiderio. Non c'è un compromesso sul desiderio»
Qual è il modo per dire “io ti amo”?
«Ripeterlo fino alla fine. Per sempre. Non c'è un gesto d'amore che si avvicini più di altri alla perfezione. Va bene qualunque cosa. Una parola, una carezza, un'azione. Ogni gesto però resterà sempre in sospeso. Se io ti ho amata, se il mio amore è stato davvero eterno, si potrà verificare solo quando morirò. Ancora una volta un paradosso. Di cui, però, abbiamo disperatamente bisogno».
Estratti dall'intervista di Bruno Ventavoli a Jean-Luc Marion su "La Stampa" del 13/11/2006