Non capita tutti i giorni di incontrare un maestro sufi. Forse è come dice la loro tradizione: "
E' il maestro che viene a trovarti quando sei pronto". Molto più semplicemente ecco l'occasione per incontrarne uno attraverso un libro: Il cammello sul tetto. Discorsi sufi (Armenia, 14,90) di Burhanuddin Hermann. E' un libro che
viene dal basso: una comunità piuttosto diffusa segue i seminari di questo maestro sufi tedesco che viaggia in Italia e nel mondo parlando a chi lo vuole ascoltare. Da quegli incontri è nato questo volume. Alcune avvertenze. La prima è che
l'autore è musulmano e questo per molti potrebbe essere un problema. Se non è così, altre avvertenze. In questo libro si parla molto di
Dio e di
amore. Si parla di pratiche antiche come lo dhikr, la ripetizione dei nomi di Dio che i dervisci praticano, oltre alla danza rotante, per avvicinarsi all'assoluto. Si parla
dell'unica vera e grande jihad che l'uomo è chiamato a fare, quella contro il proprio ego e il suo desiderio inestinguibile di voler soffrire anziché arrendersi (Islam) a Dio. Nonostante il fiorire di testi sul sufismo, qui non si trovano scorciatoie new age come nessuno si sognerebbe di trovarle in una religione come quella cristiana. I sufi sono gente allegra come dimostra già il titolo, quindi la leggerezza è la cifra del libro.
Buon viaggio.
da Repubblica.it (i neretti e i corsivi sono miei)